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No Mercy Rimosso da Steam: Zerat Games Risponde alle Critiche

da Sparx

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Notizie su No Mercy

Il titolo No Mercy del team indipendente Zerat Games è stato recentemente al centro di un’ondata di polemiche a livello internazionale, culminate con il blocco del gioco in Australia, Canada e Regno Unito, e il suo ritiro volontario da Steam. In un comunicato ufficiale, gli sviluppatori hanno scelto di chiarire punto per punto le accuse mosse al gioco, ribadendo la loro visione e prendendo posizione su temi delicati come la libertà creativa, i feticismi e la responsabilità mediatica.


Un videogioco discusso

No Mercy è un titolo di narrativa interattiva che tocca tematiche mature e controverse. Il gioco non è mai stato presentato come adatto ai minori, eppure è stato etichettato pubblicamente da alcune fonti come “pericoloso”, “accessibile ai 12enni” e “dannoso per la società”, dando vita a un’ondata di critiche spesso basate su contenuti distorti o presi fuori contesto.


Disinformazione diffusa

Gli sviluppatori hanno denunciato un’ondata di contenuti falsi, inclusi video e articoli in cui venivano mostrate immagini provenienti da altri giochi, spacciate per contenuti di No Mercy. Secondo Zerat Games, molti di questi critici non avevano nemmeno avviato il gioco, ma hanno contribuito alla diffusione di notizie errate solo per ottenere visualizzazioni o visibilità.


Il problema della finzione e della realtà

Una delle accuse più gravi mosse al gioco è stata quella di incoraggiare comportamenti violenti o sessualmente devianti. Alcuni media hanno insinuato che giocare a No Mercy potesse indurre gli utenti a commettere atti criminali, ignorando il fatto che si tratta di finzione e che chi ha testato il gioco ne ha sempre compreso la natura narrativa.

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Feticismi e ruolo della sessualità nei giochi

Il dibattito si è intensificato attorno ai contenuti sessuali del gioco, in particolare relativi a feticismi considerati controversi. Gli sviluppatori sottolineano che la sessualità è un aspetto complesso e personale, e che nessun feticismo, in quanto tale, dovrebbe essere criminalizzato o censurato, a meno che non implichi un danno reale verso altre persone.


Riguardo al tema dell’incesto

Uno dei punti più criticati è stato l’accenno a situazioni incestuose. Zerat Games ribadisce che, nella cultura pornografica globale, l’incesto è uno dei feticismi più cercati, ma che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di roleplay. Nessuno dei contenuti di No Mercy promuove l’incesto reale, e chi lo interpreta come tale non sta comprendendo la differenza tra narrativa e realtà.


Il tema dello stupro nei videogiochi

Lo stesso discorso viene esteso alla tematica dello stupro come fantasia condivisa, distinto in maniera netta dalla violenza reale. Gli sviluppatori sottolineano che nella sfera intima, molte persone simulano ruoli dominanti/sottomessi per eccitazione reciproca, e che non si tratta di promozione della violenza, bensì di esplorazione consensuale di feticismi comuni.


La scienza e i videogiochi controversi

Zerat Games cita ricerche che mostrano come, con l’avvento di internet e della pornografia negli anni ‘90, i crimini sessuali siano diminuiti della metà. Inoltre, è stato più volte dimostrato che i videogiochi violenti non aumentano la violenza reale, ma spesso servono come valvola di sfogo per emozioni represse.

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L’accusa della disponibilità ai minori

Un’accusa grave è stata quella secondo cui il gioco fosse accessibile a minori di 12 anni. Tuttavia, per accedere a No Mercy, era necessario creare un account, selezionare l’età corretta, connettere una carta di credito e completare un pagamento. L’eventualità che un minorenne potesse accedere al gioco è remota e dipende in ogni caso dalla supervisione dei genitori, non dagli sviluppatori.


La responsabilità dei media e dei content creator

Un punto centrale della dichiarazione riguarda l’effetto amplificatore di media e content creator. Molti hanno parlato del gioco solo per ottenere visualizzazioni, trasformando un titolo di nicchia in un caso virale. I numeri lo dimostrano: da circa 1.000 visite, No Mercy è passato a oltre 100.000 visualizzazioni in pochi giorni, grazie alla copertura negativa.


Riflessione sulla censura e l’esposizione mediatica

Zerat Games pone una domanda provocatoria: chi non cercava contenuti di questo tipo, li avrebbe mai trovati senza la viralità mediatica? Invece di proteggere, l’esposizione ha amplificato. Per alcuni, è sembrata più una corsa al click e alla raccolta fondi che una reale battaglia per la tutela del pubblico.


Blocchi regionali e ritiro volontario

A seguito delle pressioni, il gioco è stato bloccato in tre paesi e ora, per evitare ulteriori complicazioni legali e per rispetto verso Valve e Steam, il team ha deciso di ritirare volontariamente No Mercy dalla piattaforma. Un passo doloroso ma considerato necessario.

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Il ruolo di Steam e Valve

Gli sviluppatori colgono l’occasione per ringraziare Steam e Valve, definendoli collaborativi e professionali, e sottolineano che la decisione di ritirare il gioco non è legata a conflitti con la piattaforma, ma a una volontà di evitare ulteriori danni.


Un messaggio di chiusura agli utenti

In chiusura, Zerat Games si scusa con chi si è sentito offeso, ma invita anche a riflettere sul valore della tolleranza e del rispetto verso i gusti sessuali altrui, finché questi non comportano violenza reale. No Mercy, nel bene o nel male, resta un gioco. E come tale va compreso.


FAQ

Posso ancora giocare a No Mercy se l’ho già acquistato?
Sì, il gioco resterà accessibile a chi l’ha già comprato.

No Mercy sarà mai ripubblicato?
Al momento non ci sono piani ufficiali di ripubblicazione.

È vero che il gioco era accessibile ai minorenni?
No. Era necessario creare un account adulto, usare una carta di credito e pagare.

Il gioco contiene violenza o atti criminali reali?
No, si tratta esclusivamente di contenuti di fantasia narrativa.

Perché è stato ritirato da Steam?
Per decisione volontaria degli sviluppatori, a causa delle polemiche pubbliche.


Conclusione

Il caso No Mercy pone domande importanti sul confine tra libertà creativa, sensibilità sociale e moralismo mediatico. È giusto censurare un’opera di fantasia per timori soggettivi? Dove finisce la protezione del pubblico e inizia la caccia al capro espiatorio? Mentre Zerat Games chiude questo capitolo, il dibattito resta aperto, e riguarda tutti noi.

Fonte: Steam

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