Mini Royale PS5: perché vale la pena scaricarlo oggi
In un mare sempre più affollato di battle royale iperrealistici, brandizzati, pieni di skin a pagamento e mappe fotorealistiche, c’è un piccolo progetto che cerca – con coraggio e un pizzico di follia – di farsi spazio nella scena: Mini Royale, disponibile gratuitamente anche su PS5. E no, non è un clone di Fortnite, né una copia sbiadita di Call of Duty: Warzone. È qualcosa di diverso, qualcosa che non ha paura di mostrarsi per ciò che è: un mondo di soldatini di plastica, colori accesi, nostalgia da cameretta anni ’90 e meccaniche semplici ma immediate.
E proprio per questo va assolutamente provato, anche solo per vedere come un team indie come IndigoBlue abbia voluto prendere il genere più competitivo del momento e trasformarlo in una sorta di Toy Story armato, ma con ironia e mobilità fluida. Nonostante alcune limitazioni (è ancora in fase di sviluppo e talvolta le lobby si riempiono con bot), Mini Royale è gratuito, leggero e divertente, con qualche spunto originale che potrebbe incuriosire anche i fan più esperti del genere.
Dunque, se stai cercando qualcosa di nuovo da giocare su PS5 senza aprire il portafoglio, Mini Royale potrebbe sorprenderti. Vediamo insieme perché vale la pena dargli una possibilità – soprattutto ora.
Un battle royale giocattolo, ma con idee reali
Mini Royale non finge di essere un tripla A: si presenta sin dal primo minuto come un’esperienza leggera, fresca, quasi infantile nel suo look, ma sotto questa facciata da “giocattolo” si nascondono idee di design intelligenti. Il gioco prende ispirazione dall’immaginario dei giocattoli di plastica – quelli che molti di noi facevano combattere in cameretta tra libri e scatole di scarpe – e lo trasforma in una vera mappa battle royale.
Lo stile è volutamente “plasticoso”, cartoonesco, quasi retrò: un mondo colorato dove i soldatini si muovono in mappe che sembrano uscite direttamente da un set LEGO misto a una base militare giocattolo. La scelta di abbandonare ogni forma di realismo può sembrare rischiosa, ma è anche il motivo per cui Mini Royale riesce a distinguersi da decine di cloni generici.
Ma non è solo questione di estetica: il gameplay ha alcune trovate interessanti. Il rampino, ad esempio, è una delle meccaniche più curiose. Permette di agganciarsi a varie superfici per spostarsi rapidamente, scappare da un ingaggio pericoloso o sorprendere gli avversari dall’alto. È un’aggiunta che dona dinamismo e verticalità agli scontri, portando un pizzico di imprevedibilità in un genere spesso molto lineare.
Un’altra idea che funziona è la scalabilità degli oggetti e delle armi: durante la partita si raccolgono medagliette da soldato che servono per potenziare l’equipaggiamento nelle apposite macchinette sparse per la mappa. Non serve gestire un inventario complicato: scegli un’arma, la usi, la potenzi. Intuitivo, rapido, adatto anche a chi non ha ore da investire ogni giorno.
Modalità classiche, ma con un tocco personale
Il cuore del gioco è ovviamente la modalità battle royale, che supporta fino a 50 giocatori, in solo, duo o trio. Si parte su un dirigibile (un classico del genere), ci si lancia con paracadute e si esplora la mappa per trovare armi, munizioni, granate e potenziamenti. Fin qui, tutto normale. Ma Mini Royale aggiunge una seconda modalità, chiamata deathmatch a squadre, in cui si gioca in quattro team, e si può tornare in campo ogni volta che si viene eliminati, entrando nel team che ci ha battuto. Una meccanica semplice ma intrigante, che rende ogni eliminazione una doppia vittoria e ogni partita un potenziale ribaltamento.
Certo, al momento il gioco non ha ancora una base di giocatori ampissima, e spesso è necessario attendere per entrare in partita o completare le lobby con bot. Questo può rendere alcune partite meno intense, ma è anche un’occasione per imparare a usare bene i comandi, il rampino e le armi prima di entrare nel vivo della competizione vera e propria.
Mini Royale offre anche la possibilità di giocare in prima o terza persona, una scelta apprezzabile che lascia al giocatore il controllo su come vivere l’esperienza. Vuoi un approccio più immersivo? Vai in prima persona. Preferisci la visibilità e il controllo nei movimenti? Scegli la terza persona.
È gratis. E questo basta per provarlo
Sì, puoi analizzarlo, confrontarlo, criticarne lo stile o le animazioni. Ma alla fine, Mini Royale è completamente gratuito. Non servono abbonamenti, non ci sono paywall per iniziare a divertirsi, e non esistono skin da centinaia di euro che rovinano il bilanciamento delle partite. È un gioco pensato per essere accessibile a tutti, senza pressioni, e soprattutto senza costi.
In un’epoca in cui ogni nuovo battle royale sembra voler replicare Fortnite con estetiche ultra glossy, pass battaglia e valute virtuali, Mini Royale si presenta con un approccio umile, quasi vintage, e per questo anche più rilassante. È una pausa colorata in mezzo a titoli ipercompetitivi e frenetici. E se anche dovesse non piacerti, non ci avrai rimesso nulla.
Se invece ti piace e ci prendi la mano, potresti ritrovarti coinvolto in qualcosa che ha ancora tanto margine di crescita. Il team di sviluppo è attivo, appassionato, partecipa a playtest regolari e sta lavorando su una versione in accesso anticipato migliorata, con l’obiettivo di espandere il pubblico e rifinire l’esperienza.
Conclusione: Mini Royale PS5 merita una chance
Mini Royale non è il battle royale definitivo. Non ha il budget, i numeri o i brand famosi dei colossi del settore. Ma ha un cuore, uno stile riconoscibile, e un gameplay che, con qualche rifinitura, potrebbe dire la sua. È un gioco che non si prende troppo sul serio, e che riesce proprio per questo a risultare più fresco e accessibile di tanti altri.
Se hai una PS5, ami i giochi sparatutto e vuoi provare qualcosa di nuovo, gratuito e leggermente nostalgico, allora Mini Royale fa al caso tuo. Scaricalo, lanciati dal dirigibile, afferra quel rampino e scopri se anche tu riesci a diventare il re del campo di battaglia… di plastica.