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Assassin’s Creed Shadows: Recensione

da Sparx

Assassin’s Creed Shadows: un capitolo atteso, ma deludente?

Dopo anni di richieste da parte dei fan, Ubisoft ha finalmente ambientato un Assassin’s Creed in Giappone. Tuttavia, il risultato è un gioco che cerca di innovare ma fatica a trovare un equilibrio tra il passato e il futuro della saga. Con due protagonisti giocabili e un mondo dettagliato, Assassin’s Creed Shadows ha sicuramente elementi interessanti, ma ci sono diversi aspetti che potrebbero non convincere tutti.

Se ti aspetti un’esperienza classica della serie, potresti rimanere deluso. Se invece sei aperto a una formula leggermente diversa, potrebbe essere un titolo da tenere in considerazione, soprattutto in offerta.


Un’ambientazione affascinante ma una trama frammentata

Ubisoft ha scelto il periodo del Giappone feudale, precisamente l’epoca Sengoku, un periodo di guerre, intrighi e tradimenti. Qui seguiamo due protagonisti:

  • Naoe, una shinobi agile e letale, che rappresenta lo stile classico di Assassin’s Creed basato su furtività e assassinii precisi.
  • Yasuke, un samurai dalla forza devastante, che si affida a combattimenti brutali e diretti.

L’idea di due protagonisti con approcci diversi è intrigante, ma la narrazione non riesce a intrecciare le loro storie in modo fluido. Il risultato è una storia frammentata, che potrebbe confondere soprattutto i nuovi giocatori. Inoltre, il gioco inserisce flashback e salti temporali tipici della saga, rendendo la comprensione ancora più complessa.

Nuove meccaniche: scouting e cambiamenti stagionali

Uno degli aspetti più innovativi di Shadows è il sistema di scouting. I giocatori non ricevono direttamente indicatori per gli obiettivi, ma devono raccogliere indizi e inviare esploratori per individuare i luoghi chiave. Questo elemento aggiunge un pizzico di strategia e immersione.

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Altra novità è il ciclo delle stagioni, che modifica il mondo di gioco in base al periodo dell’anno. La neve in inverno, per esempio, può migliorare la furtività, mentre le piogge estive riducono la visibilità dei nemici. Sono dettagli apprezzabili, ma che non impattano in modo significativo il gameplay.


Gameplay: tra innovazione e problemi di fluidità

L’approccio al gameplay varia molto a seconda del personaggio utilizzato.

  • Naoe incarna il classico stile stealth di Assassin’s Creed. Le sue abilità di assassina sono soddisfacenti, ma il sistema di parkour risulta meno fluido rispetto a titoli precedenti come Unity.
  • Yasuke invece è un combattente diretto, ma il suo sistema di combattimento è poco raffinato e spesso macchinoso, con hitbox imprecise e un sistema di aggancio ai nemici che lascia a desiderare.

Il problema dell’IA nemica

Un altro punto critico è l’intelligenza artificiale. I nemici sono a tratti incredibilmente reattivi e altre volte completamente disorientati. Questo rende l’esperienza altalenante, con momenti di grande tensione seguiti da situazioni in cui si può eliminare intere pattuglie senza alcuna difficoltà.

Il ritorno della gestione delle basi

Ubisoft ha ripreso l’idea della gestione degli insediamenti già vista in Black Flag e Valhalla, introducendo il sistema delle Kakurega (rifugi ninja). I giocatori possono espandere e personalizzare questi avamposti, raccogliendo materiali e costruendo nuove strutture.

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Sebbene sia un’aggiunta interessante, rischia di allontanare ulteriormente il gioco dal feeling originale della serie, rendendolo più simile a un gestionale che a un gioco di azione e avventura.


Grafica e sonoro: tra luci e ombre

Un mondo spettacolare, ma personaggi poco espressivi

Il Giappone feudale è riprodotto con un’incredibile cura per i dettagli. Dai villaggi rurali ai templi illuminati dalla luna, ogni ambientazione è suggestiva. Tuttavia, il modello dei personaggi soffre ancora di animazioni facciali poco convincenti. Ubisoft non è ancora riuscita a risolvere questo problema storico della serie.

Ottimo comparto audio e doppiaggio immersivo

La colonna sonora e il doppiaggio meritano una menzione speciale. La possibilità di attivare la modalità di dialogo immersiva permette di ascoltare i personaggi parlare in giapponese e portoghese, migliorando il senso di realismo.


Vale la pena acquistarlo?

Aspetto Voto
Trama ⭐⭐⭐☆☆ (7/10)
Gameplay ⭐⭐⭐☆☆ (7/10)
Grafica ⭐⭐⭐⭐☆ (8/10)
Audio ⭐⭐⭐⭐☆ (8/10)
Voto finale ⭐⭐⭐☆☆ (6.6/10)

Assassin’s Creed Shadows non è un brutto gioco, ma non è nemmeno l’Assassin’s Creed che i fan attendevano da anni.

Se cerchi un gioco d’azione con un’ambientazione curata e sei disposto ad accettare qualche difetto nel gameplay, potrebbe valere la pena provarlo—magari in sconto. Se invece vuoi un’esperienza autentica da assassino, potresti rimanere deluso.


FAQ su Assassin’s Creed Shadows

Quanto dura Assassin’s Creed Shadows?
La campagna principale dura circa 30-40 ore, ma completare tutti i contenuti secondari può richiedere 80 ore o più.

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Il gioco ha una modalità multiplayer?
No, Assassin’s Creed Shadows è un’esperienza esclusivamente single-player.

Esiste una modalità foto?
Sì, puoi attivare la modalità foto con F3 su PC e L3+R3 su console.

Posso migliorare l’IA o il combattimento con aggiornamenti?
Ubisoft ha confermato che sono previsti aggiornamenti post-lancio, ma al momento non ci sono dettagli su miglioramenti specifici all’IA o al combat system.

Meglio comprare Assassin’s Creed Shadows subito o aspettare uno sconto?
Se sei un fan sfegatato della saga e vuoi provare tutte le novità, acquistarlo subito può avere senso. Altrimenti, è consigliabile aspettare uno sconto, dato che i giochi Ubisoft tendono a calare di prezzo dopo pochi mesi.


Conclusione:
Assassin’s Creed Shadows è un gioco con una splendida ambientazione e alcune idee innovative, ma con un gameplay poco rifinito e una narrazione frammentata. Non è il capitolo che i fan storici desideravano, ma può comunque offrire un’esperienza interessante, soprattutto per chi è aperto a nuove direzioni per la serie.

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