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Pirates VR: Jolly Roger – Recensione di un’avventura VR che non salpa

da Sparx
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Un pirata su un’isola deserta in Pirates VR: Jolly Roger

Pirates VR: Jolly Roger, sviluppato da SeaBound Studios, è un gioco d’avventura in realtà virtuale che ti mette nei panni di un aspirante pirata. Rilasciato a gennaio 2025 per PCVR, il gioco promette combattimenti contro scheletri, puzzle e arrampicate mentre esplori isole tropicali e grotte alla ricerca di tesori.

Ma il risultato finale? Beh, è un mix tra mediocrità e potenziale non sfruttato. Con meccaniche obsolete e un gameplay poco coinvolgente, Pirates VR sembra più un gioco del 2017 che un titolo del 2025.


Trama: un’avventura senza mordente

La storia è tanto generica quanto dimenticabile. Nei panni di un pirata, il tuo obiettivo è trovare tesori, risolvere enigmi e combattere orde di scheletri. Eppure, dopo poche ore, mi sono reso conto che non ricordavo quasi nulla della trama.

Gli NPC e i dialoghi non aggiungono alcun valore significativo all’esperienza. Il pappagallo che ti accompagna, ad esempio, ripete le stesse frasi a tal punto che ho cercato di sparargli. Ho scoperto però che farlo equivale a una morte istantanea… un dettaglio più frustrante che divertente.


Gameplay: vecchio di un’era

Il gameplay di Pirates VR è un viaggio indietro nel tempo. L’esperienza, basata su meccaniche superate, fatica a impressionare anche i fan meno esigenti della VR.

Combattimento

Il combattimento è il punto più debole del gioco. Armato di una pistola a pietra focaia, sei costretto a ricaricarla muovendola verso la borsa delle munizioni, un sistema lento e poco divertente. Gli scheletri nemici appaiono in ondate, correndo verso di te senza alcuna strategia. Non aspettarti tattiche elaborate o varietà nei combattimenti: è il classico stile dei wave shooter di anni fa, con nemici che spawnano dal nulla.

Arrampicata

L’arrampicata, sebbene competente, è un altro elemento che lascia a desiderare. Mi ha ricordato una versione economica di giochi come Horizon Call of the Mountain, ma senza lo stesso livello di coinvolgimento o meraviglia visiva. Ti arrampichi, poi ti arrampichi di nuovo… e ancora. Alla lunga, diventa ripetitivo, anche perché il sistema di stamina, che dovrebbe aumentare la tensione, è praticamente inutile: non l’ho mai notato durante tutta la mia sessione di gioco.

Puzzle

I puzzle sono altrettanto poco ispirati. La maggior parte delle volte ti ritrovi a cercare oggetti o segni per risolvere enigmi banali. Non c’è creatività o senso di sfida, e il tutto si riduce a un ripetitivo “trova l’oggetto A per sbloccare l’oggetto B”.

Sistema di inventario

L’inventario è un’altra occasione sprecata. Con un’interfaccia poco intuitiva e visivamente datata, raccogliere monete e tesori non dà alcuna soddisfazione. Le ricompense sbloccano mini-giochi mediocri che sembrano completamente fuori contesto rispetto all’avventura pirata.


Prestazioni e Grafica: un’occasione persa

Con la tua RTX 4080, ti aspetteresti un’esperienza visiva all’avanguardia. Tuttavia, Pirates VR: Jolly Roger utilizza l’Unreal Engine 4, e la sua resa grafica è ben lontana da ciò che questa tecnologia potrebbe offrire.

Gli ambienti sono statici e privi di vita. I dettagli delle isole, delle grotte e delle navi sembrano approssimativi, e non c’è quel “fattore wow” che ci si aspetterebbe da un gioco VR del 2025. Con una RTX 4080, il gioco gira senza problemi a 120 fps, ma ciò non basta a mascherare la mancanza di dettagli e la sensazione di un mondo vuoto.

I modelli dei nemici e degli oggetti sembrano provenire da un titolo di diversi anni fa. Anche il design dell’interfaccia utente è antiestetico e rompe l’immersione, con monete e tesori che appaiono come icone fluttuanti piuttosto che oggetti integrati nell’ambiente.


Audio e Immersione

Il comparto audio è una nota dolente. Le voci dei personaggi sono passabili, ma il pappagallo, che ripete frasi insopportabili, diventa rapidamente un fastidio. Gli effetti sonori delle armi, come il fuoco della pistola a pietra focaia, mancano di impatto e risultano piatti.

La colonna sonora è altrettanto dimenticabile. Non riesce a trasmettere il senso di avventura che ci si aspetterebbe da un gioco sui pirati. Complessivamente, l’audio fa poco per migliorare l’atmosfera già carente.


Esperienza e comfort VR

Il gioco offre impostazioni di locomozione completa, con opzioni per movimento fluido o a scatti, regolazione dell’altezza e un tasto per accovacciarsi, rendendo possibile giocare comodamente seduti. Anche la direzione della telecamera è configurabile (controller o movimento della testa), offrendo un discreto grado di personalizzazione.

Tuttavia, i punti di controllo sono scarsi, e le sezioni ripetute a causa di bug o checkpoint distanti possono diventare frustranti. Durante la mia esperienza, mi sono ritrovato bloccato un paio di volte, costringendomi a riavviare il gioco.


Longevità

Pirates VR: Jolly Roger può essere completato in circa 4 ore, ma la ripetitività delle attività potrebbe spingerti a smettere prima. Nonostante la breve durata, ho trovato il gioco faticoso da portare a termine. Dopo 2 ore, mi sono dovuto costringere a continuare, più per senso di dovere che per divertimento.


Pro e Contro

Pro:

  • Arrampicata competente: pur ripetitiva, il sistema è funzionale e semplice da usare.
  • Prestazioni solide: con una RTX 4080, il gioco mantiene frame rate elevati e stabili.
  • Opzioni di comfort: buona varietà di impostazioni per adattarsi alle esigenze dei giocatori VR.

Contro:

  • Gameplay datato: meccaniche che sembrano uscite da un gioco del 2017.
  • Combattimento scadente: monotono e privo di sfida.
  • Puzzle banali: manca creatività, rendendo l’esperienza ripetitiva.
  • Scarso impatto visivo: grafica che non sfrutta appieno le potenzialità dell’Unreal Engine 4.
  • Bug e checkpoint frustranti: causano ripetizioni inutili.
  • Mancanza di atmosfera: un gioco sui pirati che non riesce a trasmettere senso d’avventura.

Conclusione

Pirates VR: Jolly Roger non è né un buon gioco né un disastro totale. È semplicemente… mediocre. Le sue meccaniche obsolete, la mancanza di creatività nei puzzle e il combattimento monotono lo rendono dimenticabile in un panorama VR sempre più competitivo.

Con una RTX 4080, il gioco gira fluido, ma ciò non basta a mascherare i suoi difetti. Non è un titolo che consiglierei, ma potrebbe piacere a chi cerca un’esperienza VR senza grandi pretese e con poche ore da investire.

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