Stick Tongue, sviluppato da FrogLeap Studios, è un gioco basato sulla fisica in cui interpreti Frogus, una rana determinata a scalare un mondo verticale devastato dall’umanità. La missione? Raggiungere Dio per chiedere la pioggia e salvare il pianeta.
Con una premessa assurda e modalità di gioco diversificate, Stick Tongue mira a offrire un’esperienza che combina il caos dei giochi “rage-inducing” con una narrazione originale. Ma riesce davvero a distinguersi nel panorama di giochi come Only Up?
Trama e Ambientazione: un’apocalisse grottesca
La premessa di Stick Tongue è tanto semplice quanto surreale: il mondo è in rovina e l’unica speranza è una rana che vuole scalare fino al cielo. L’ambientazione è composta da strutture verticali che combinano rovine post-apocalittiche e oggetti casuali, creando un’atmosfera bizzarra che ben si sposa con il tono ironico del gioco.
Tuttavia, la narrazione è appena accennata. L’obiettivo è chiaro, ma non ci sono approfondimenti sul perché o come il mondo sia arrivato al suo stato attuale. Questo potrebbe essere un punto debole per chi cerca una motivazione più solida, ma funziona per un gioco che punta tutto sulla sfida meccanica.
Gameplay: una sfida basata sulla fisica
Il gameplay di Stick Tongue è il cuore pulsante del gioco, e si basa su un sistema di fisica in cui ogni movimento può portarti più vicino alla vittoria… o a una rovinosa caduta.
Meccaniche principali
Il tuo strumento principale è la lingua di Frogus, che funziona come un rampino. Puoi usarla per agganciarti a oggetti e tirarti verso di essi, ma la fisica del gioco richiede precisione:
- Lingua a tempo limitato: La lingua si stacca automaticamente dopo pochi secondi, il che aggiunge un ulteriore livello di difficoltà.
- Salti alti: I salti di Frogus sono potenti, ma spesso difficili da controllare, portando a frequenti cadute e momenti frustranti.
- Glitch: Durante le sessioni, ho notato che la rana spesso rimane bloccata tra gli oggetti o viene proiettata in direzioni imprevedibili, rendendo l’esperienza più frustrante che divertente.
Modalità di gioco
Il gioco offre quattro modalità:
- Principiante: Un’opzione più indulgente, con punti di riapparizione infiniti ad ogni bandiera raggiunta.
- Normale: Offre un compromesso tra difficoltà e progresso, con tre riapparizioni per bandiera.
- Estrema: Nessun punto di riapparizione. Cadere significa ricominciare dall’inizio.
- Senza salto: Una modalità che limita il movimento alla sola lingua, aumentando la difficoltà.
Mentre queste opzioni aggiungono varietà, il gameplay rimane fortemente dipendente dalla fisica poco rifinita, il che può scoraggiare i giocatori meno pazienti.
Grafica: uno stile familiare
Stick Tongue utilizza uno stile grafico minimalista che ricorda altri titoli del genere, come Only Up. Le strutture verticali sono composte da oggetti apparentemente casuali, e il design generale è funzionale ma poco ispirato.
La monotonia visiva si fa sentire dopo poche ore, e la mancanza di dettagli o variazioni significative nell’ambiente rende l’esperienza meno immersiva. Inoltre, alcune texture sembrano poco curate, contribuendo alla sensazione generale di un titolo che avrebbe beneficiato di una maggiore attenzione ai dettagli.
Voto grafica: 2.5/5
Audio: un’occasione persa
Il comparto audio è quasi inesistente. La mancanza di una colonna sonora coinvolgente o di effetti sonori distintivi rende l’esperienza piatta. Per un gioco che punta a mantenere alta l’attenzione del giocatore, l’assenza di un accompagnamento audio adeguato è un errore che incide negativamente sull’esperienza complessiva.
Voto audio: 2/5
Mancanza di Multiplayer
Uno dei punti deboli più evidenti è l’assenza di una modalità multiplayer. In un gioco del genere, una modalità competitiva o cooperativa avrebbe potuto aggiungere una dimensione extra di divertimento, permettendo ai giocatori di sfidarsi o aiutarsi a vicenda durante la scalata.
Pro e Contro
Pro:
- Concept originale: una rana che scala verso il cielo per salvare il mondo è un’idea curiosa e unica.
- Varietà di modalità: le quattro opzioni di gioco offrono livelli di difficoltà diversi per adattarsi a più giocatori.
- Gameplay basato sulla fisica: per chi ama le sfide “rage-inducing”, il gioco può risultare stimolante.
Contro:
- Fisica frustrante: la lingua che si stacca troppo rapidamente e i glitch frequenti rendono il gioco irritante.
- Mancanza di audio coinvolgente: l’assenza di una colonna sonora adatta riduce l’immersione.
- Grafica monotona: lo stile visivo non riesce a distinguersi e diventa ripetitivo.
- Assenza di multiplayer: un’occasione persa per rendere il gioco più dinamico e divertente.
Conclusione
Stick Tongue è un gioco che ha un concept interessante, ma la sua esecuzione lascia molto a desiderare. La fisica poco rifinita e i glitch rendono l’esperienza più frustrante che appagante, mentre l’assenza di un comparto audio coinvolgente e di una grafica accattivante limita ulteriormente il suo potenziale.
Per i fan del genere “rage-inducing”, potrebbe rappresentare una sfida stimolante, ma per la maggior parte dei giocatori, Stick Tongue rischia di essere un’esperienza dimenticabile. Con un maggiore affinamento tecnico e qualche aggiunta interessante, potrebbe diventare un titolo più solido, ma per ora, è un gioco che fatica a distinguersi.
bello